Boscoreale, diario dalla zona rossa. Incendio a Passanti, interviene la Protezione Civile

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Di Alina Cescofra

Nessun nuovo contagio e un sospetto positivo in meno nelle ultime 24 ore. Boscoreale ha quindi sempre 6 positivi accertati e 15 casi sospetti per i quali si attende l’esito del tampone che, purtroppo, arriva sempre in ritardo. 

Il trend della Campania parla di numeri che restano stabili dopo giorni di discesa: 5 persone in più sono state ricoverate nelle ultime 24 ore rispetto alle 5 persone dimesse dalla terapia intensiva nello stesso arco di tempo. Il dato più confortante parla di 21 guariti nella regione. 

Un mese fa è iniziato il lockdown e Boscoreale è stata chiusa. A 30 giorni di distanza le abitudini di vita dei cittadini sono cambiate, in tutta Italia. Nel mondo. Le esigenze sociali ed economiche hanno contribuito a questo cambiamento e avranno conseguenze che andranno ben oltre al pericolo di contagio della popolazione al Covid-19. 

Lo spirito gioioso che ha sempre accompagnato i giorni di festa non c’è. Anzi, lo spirito dei boschesi nella settimana santa è polemico, anche a giusta ragione in più casi. La questione economica è al centro delle bufere. I cittadini chiedono aiuto e sostegno. Le lunghe attese per l’assegnazione dei buoni spesa rendono tutto più complicato e mettono al centro della bufera l’amministrazione Diplomatico.

In alcuni comuni delle province di Napoli e Salerno i buoni spesa sono stati consegnati, sotto forma di carta moneta, per garantire a tutti coloro che hanno fatto richiesta una Pasqua dignitosa. Comuni come quello di Nocera Superiore hanno garantito la distribuzione di uova di Pasqua ai piccoli cittadini appartenenti a famiglie in difficoltà. Speriamo che dal consiglio comunale di venerdì mattina verrà fuori qualcosa di buono per i cittadini, che la variazione di bilancio non ci sia soltanto per garantire gli straordinari a chi ha lavorato in questo mese, che resta pur sempre una cosa da fare.

Prima, però, bisogna pensare alla cittadinanza e il silenzio è preoccupante. Tanto.  

Il buon cuore delle persone riserva sempre sorprese. Michelangelo Aquino, titolare del bar Maemi a Terzigno, nella località Boccia al Mauro, ha donato uova e colombe pasquali, oltre a molte altre derrate alimentari, alla Parrocchia di Sant’ Anna ai Pellegrini che provvederà, nei prossimi giorni, a distribuirli a tutti coloro che si trovano in un momento di bisogno. 

I ringraziamenti fatti dall’ex sindaco Gennaro Langella al titolare del bar sono stati visti come una pubblicità per scopi politici. Ma sulla pagina facebook ufficiale del Comune non mancano pubblicità e disparità di trattamento per i vari organi di informazione. Quindi la polemica appare strumentalizzata nei confronti di chi ha avuto un pensiero per chi ne ha bisogno. Speriamo solo che l’esempio di Michelangelo Aquino e altre persone sia seguito.

I controlli, però, funzionano. 

I Carabinieri pattugliano le strade garantendo l’ordine pubblico, gli uomini del comandante Massimo Serra hanno sotto controllo un territorio molto vasto e articolato. 

La protezione civile sta svolgendo un grande lavoro. Il geometra Luigi Di Martino ed Ernesto Fiore sono i volti che le persone che hanno bisogno apprezzano di più, perché trascorrono la giornata in giro per il sostegno a chi è in difficoltà e non può uscire dalla sua abitazione. Nel pomeriggio, poi, insieme ad altri volontari sono stati impegnati nei pressi della rotonda di via Passanti, dove delle sterpaglie si sono incendiate e il tempestivo intervento ha spento l’incendio. Nelle prossime ore sono in programma nuove opere di sanificazione del territorio e ulteriori interventi di distribuzione di medicinali e generi alimentari ai cittadini. 

Ed è proprio ad alcuni cittadini che don Emilio, della parrocchia Sant’Anna ai Pellegrini, si rivolge in un lungo post su Facebook. “Cari amici, ero indeciso se fare questo post. Ma dopo il quinto caso, mi vedo costretto a chiarire alcune cose. Ad oggi abbiamo assistito come parrocchia il totale di 216 famiglie. Ringraziando sempre chi ha donato tutto il necessario. Detto questo mi vedo costretto, da questo momento a essere ancora più scrupoloso nella distribuzione degli aiuti, poiché ‘alcuni sciacalli’  approfittano pur non avendo bisogno. E come Parroco non posso permettere questo soprattutto per rispetto verso chi ha donato e si è fidato di me”. Conclude con queste parole. 

“Tutte le parrocchie del territorio hanno attivato il servizio di assistenza Caritas. Ogni famiglia se ha veramente bisogno, è pregata di rivolgersi alla propria comunità parrocchiale, poiché nè io nè altri parroci abbiamo risorse illimitate. Cooperiamo insieme, non siamo isole deserte da raggirare. La rete di solidarietà è estesa su tutto il comune proprio per equilibrare le forze a tale emergenza”.

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