Blitz in un club a luci rosse gay, tremano i soci

Al vaglio degli inquirenti l'ipotesi di avviamento alla prostituzione e il coinvolgimento di minori. 400 i professionisti del territorio iscritti

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POMPEI – Blitz in un locale gay dietro al santuario, Pompei sotto choc. E intanto, tremano i soci provenienti dai paesi vesuviani e dell’agro: sospettato il reato di prostituzione e il coinvolgimento di minori. Tutto, però, attualmente è da chiarire.
È in corso da ore nella cittadina della Madonna del Rosario un lungo blitz messo a punto dalla polizia di stato. Sotto i riflettori è finito un locale di cruising in via Astolelle situato proprio alle spalle del santuario della Madonna del Rosario, luogo di culto d’eccellenza della cristianità.
Nel corso dei controlli, i militari hanno potuto appurare che il locale, ben pubblicizzato sui social network, era perfettamente organizzato: al piano inferiore, infatti, era provvisto di sale per incontri intimi nonché di maxischermi per la proiezione di film a luci rosse a tematica porno gay. Numerosi i preservativi rinvenuti. Gli agenti del commissariato di polizia, agli ordini del vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, hanno sequestrato i registri dei soci, circa 400 iscritti. Su di essi vige il massimo riserbo, ma nel territorio vesuviano, dell’agro e dintorni sono in tanti a tremare. Secondo le poche notizie trapelate a frequentare il locale sarebbero molti professionisti di mezza età provenienti dai paesi limitrofi a Pompei, sia dell’hinterland vesuviano che dell’agro, e non si esclude che molti di loro potrebbero essere ascoltati già nelle prossime ore come persone informate sui fatti. Al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che attorno al locale possa essersi sviluppato un giro di prostituzione che abbia coinvolto anche dei minori. In corso anche accertamenti fiscali volti a individuare eventuali evasioni, così come a ritmi serrati procedono gli accertamenti tecnico-strutturali: la struttura, secondo gli inquirenti, sembrerebbe essere troppo piccola per 400 persone.

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