L’attualità dell’emergenza non distoglie l’attenzione da quanto sta accadendo sotto l’aspetto ambientale e negli ultimi giorni e in costante crescita il fenomeno dell’abbandono di dispositivi di sicurezza usati (mascherine, guanti e protezioni), gettati in strada.
Una preoccupazione per il rischio della salute, un problema dal punto di vista della pulizia e del decoro della città che anche l’Amministrazione Comunale ha dovuto affrontare mettendo in campo tulle le ordinanze necessarie.
Anche l’ex sindaco Pasquale Mauri nei giorni scorsi, attraverso i social, aveva sollevato la questione. “Nelle strade di Angri iniziamo a vedere mascherine e guanti monouso gettati a terra. Lo smaltimento di questi preziosi dispositivi di protezione individuale è complicato”, aveva scritto Mauri – Un problema che attanaglia non solo la comunità angrese, ma anche le altre comunità dell’Agro. Nella questione aveva lanciato una proposta: “Per evitare di aggiungere un’emergenza ambientale a quella sanitaria, proponiamo all’amministrazione comunale di collocare appositi raccoglitori in punti strategici della città, quali supermercati, farmacie e rivendite di tabacchi”conclude Mauri.
In altre città contro l’abbandono dei dispositivi i trasgressori rischiano una sanzione pecuniaria da un minimo di 75 a un massimo di 450 euro.
Lo stesso provvedimento ricorda che il corretto smaltimento dei dispositivi di sicurezza, come indicato dall’Istituto Superiore della Sanità, deve avvenire con le modalità dei rifiuti indifferenziati, avendo cura di avvolgere preventivamente gli stessi in uno o più sacchetti di plastica ben chiusi prima di riporli nel contenitore per il conferimento.
Nel frattempo il Comune che ha adottato tale provvedimento promette che per incoraggiare e sostenere un corretto comportamento dei cittadini saranno installati, nelle aree urbane maggiormente sensibili, ulteriori cestini per la raccolta indifferenziata.