Angri. Imbrattato (per la terza volta) il monumento ai caduti

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In tanti si chiedono, quando partirà il controllo di video sorveglianza nella città.

Solo così si potranno finalmente conoscere i volti di chi offende, vandalizza e rovina l’immagine della città.

L’idea di ripulire da scritte e disegni, che per molto tempp avevano ricoperto il monumento, partì dal gruppo Associazione NOMOS onlus, ma alcuni giorni dopo, ricomparvero di nuovo le scritte.

Emanuele Latino, socio dell’associazione attraverso il social scrive: “E’ la terza volta che dopo la pulizia succedono questi casi, denuncio questo accaduto ogni volta e ogni volta leggo i soliti commenti.

Credo che tutti noi siamo malati di una cosa bruttissima: L’indifferenza!

E quante volte siamo passati e ripassati di la e forse tutte quelle persone che ogni giorno passeggiano per “l’aria a corte” bastasse poco basta davvero alzare più lo sguardo tra noi e no parlarne solo sui social.”

Mentre il Presidente dell’Associazione Nomos Vincenzo Orlando scrive: “Non ho parole per commentare, e secondo me non si possono commentare questi gesti, sono dei nostri figli, figli di una Angri veramente in difficoltà, forse è ora di rimboccarsi le maniche e iniziare tutti a costruire il futuro migliore per il nostro paese e per i nostri figli”.

Oltre ad affrontare il processo penale, chi dovesse essere “beccato” dovrebbe anche risarcire il danno e quindi pagare le spese per la ripulitura.

In questi casi i colpevoli sono ritenuti responsabili del reato di danneggiamento a cose o monumenti, e le azioni che verranno punite (art. 639 Codice Penale) sono molte severe.

Dobbiamo rispondere abbracciando i nostri tesori, le nostre opere d’arte, i segni tangibili dell’umanità nella sua parte più bella, non è nostra intenzione rovinare i simboli e i reperti storici della nostra città.

 

 

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