È in libreria il nuovo romanzo di Vincenzo Paolillo: “Fuochi d’artificio”.
Un viaggio che racconta di quando una più moderna macchina fotografica col suo lampo e il suo autoscatto riprese quegli istanti di frenesia di due bocche infuocate, per farne memoria, insieme con tante altre foto, in un album di vera pelle che Giuliva, figlia di Ariannina, nipote di Giulietta e pronipote di Arianna avrebbe poi scoperto, vent’anni dopo, nella penombra di una moderna camera da letto, sul fondo del primo cassetto di un comò di lucido legno laccato di bianco.
Quante cose si pensano mentre si guardano i fuochi d’artificio, quanti ricordi riaffiorano: altri luoghi, altri momenti, altri fuochi di un passato non sempre malinconico. C’è chi li osserva con nostalgia e rassegnazione; chi, innalzando gli occhi al cielo, pensa a persone che un tempo gli furono vicine.
E mentre, ancora una volta, prima distesi verso l’alto in una fantasmagoria di policromi arabeschi e poi, cascanti, caldi, silenziosi e però ancora frenetici, penetrarono il buio e la profondità della notte esausti e appagati fuochi d’artificio.
Il pendolo di Foucault è un marchio Infolio digital print srls, progetto grafico Francesco D’Amato, non mancano quella buona dose di chi dirige spesso la mano di un bravo autore… a tutti gli innamorati del mondo.