Anatocismo bancario, fenomeno in crescita, i consigli per i correntisti

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anatocismobancarioIl fenomeno dell’ anatocismo bancario, in buona sostanza, consiste in quella pratica in uso fino a pochi anni or sono presso quasi tutte le banche italiane, secondo cui gli interessi a debito del correntista venivano liquidati sul conto con frequenza trimestrale, mentre gli interessi a credito dello stesso erano liquidati con cadenza annuale. Conseguenza di tale pratica era la lievitazione nella maturazione degli interessi, in quanto venivano calcolati interessi su interessi a spese del correntista. Pur essendo sempre esistito nel nostro ordinamento giuridico il divieto dell’anatocismo bancario in virtù dell’art. 1283 del codice civile, la giurisprudenza ha per anni sostanzialmente avallato il comportamento delle Banche relativamente al metodo di calcolo degli interessi, sino alla storica sentenza del 4 novembre 2004 n.21095 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione la quale ha stabilito il nuovo criterio guida: la produzione degli interessi sugli interessi, maturati nell’esercizio dell’attività, è consentita purché venga rispettata la stessa periodicità nel conteggio sia dei saldi passivi, sia di quelli attivi. La Corte ha inoltre stabilito l’illegittimità, anche per il passato, degli addebiti bancari per anatocismo, dando il via, negli ultimi dieci anni, alle numerose azioni risarcitorie promosse. Un nuovo fronte in tema di anatocismo sarà probabilmente aperto dalla recentissima sentenza della Corte di Cassazione n. 9127/2015, la quale ha di fatto esteso all’infinito il divieto di anatocismo tramite capitalizzazione trimestrale degli interessi, arrivando a negare anche la possibilità di capitalizzazione annuale. Ed infatti la Corte ha affermato che negare la capitalizzazione trimestrale non significa avallare la capitalizzazione annuale degli interessi da parte degli Istituti di Credito.

Consiglio ai correntisti, soprattutto a quelli di lungo corso: qualora si pensi che i costi del proprio conto corrente siano stati, negli anni, eccessivi e lo siano ancora, rivolgersi ad un avvocato specialista della materia bancaria che possa anche fornire il parere di un consulente tecnico è la strada giusta da seguire.

avv. PASQUALE ZAMBRANO

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