Accadde Oggi – In ricordo dell’indimenticato e indimenticabile Alighiero Noschese

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Il ‘Fregoli delle voci’ – al secolo Alighiero Noschese –  lasciava per sempre il palcoscenico della vita il 3 dicembre 1979.

Iniziato agli studi di giurisprudenza dal padre che era un funzionario al Contenzioso Penale delle Dogane del Tirreno, iniziò già da studente universitario a mostrare le sue capacità artistiche.

Il giovane Alighiero raccontava di aver sostenuto due esami orali (filosofia del diritto e diritto ecclesiastico) parlando con la voce di Amedeo Nazzari al primo esame e con quella di Totò al secondo, senza ripercussioni sull’esito degli esami. Appassionato di teatro e di politica tentò la via del giornalismo a RadioRai.

Era il 1953 e proprio negli studi radiofonici Rai iniziò la sua carriere di imitatore per solcare poi i palcoscenici dei teatri di tutta Italia. La consacrazione a personaggio di primo piano dello spettacolo avvenne nel 1969, grazie alla partecipazione al varietà televisivo del sabato sera ‘Doppia coppia.

In quella occasione Noschese ottenne l’autorizzazione a imitare in televisione i personaggi politici, cosa fino ad allora proibita. Determinante sembra sia stato il consenso del futuro Presidente della Repubblica Giovanni Leone, che tra l’altro era stato suo docente alla facoltà di Giurisprudenza dellUniversità di Napoli, e che lo incoraggiò a proseguire in campo satirico.

Nel 1974, per motivi ignoti, i rapporti con la Rai si interruppero bruscamente e l’attore decise di distaccarsi dalla televisione nazionale. Nel 1978 sarebbe dovuto ritornare da Mamma Rai in ‘Ma che sera’ condotto da Raffaella Carrà con la sua satira politica. Le registrazioni già effettuate non andarono in onda dato che il programma coincise coi giorni tragici del rapimento di Moro.

La depressione attanagliava sempre più la mente e l’anima di Alighiero che la mattina del 3 dicembre 1979 si tolse la vita con un colpo di pistola nella clinica della casa di cura in cui era ricoverato. La salma fu poi tumulata nel cimitero di San Giorgio a Cremano, come aveva chiesto.

Era infatti proprio a San Giorgio, città d’origine, che durante i periodi di depressione amava ritirarsi in meditazione presso un istituto religioso. In ricordo di Alighiero Noschese, Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, ha fatto richiesta che gli fosse intitolata una strada nel Capoluogo Campano già ad un anno dalla prematura scomparsa, nel 1980.

Una richiesta che dopo quarant’anni non è ancora stata esaudita. Capodanno, come molti altri sperano che prima o poi venga riconosciuto il valore di tutti quanti abbiano fatto grande Napoli con la loro arte, ma d’altronde ‘nemo profeta in patria’.

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