A Fisciano si terrà il Convegno “L’occhio e il riflesso”

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Nei giorni 27, 28, 29 e 30 maggio 2019 presso il campus di Fisciano si terrà il Convegno “L’occhio e il riflesso”, promosso dai due Dottorati del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno. I lavori, articolati in 2 sessioni
plenarie e 8 sessioni parallele, prevedono una nutrita partecipazione di giovani ricercatori accanto a esperti di fama internazionale. Oltre cento interventi declineranno nei differenti ambiti di ricerca – l’archeologia, la filosofia, la storia e la teoria dell’arte, le arti performative e, più complessivamente, i beni culturali e le scienze umane – il suggestivo tema scelto per questo significativo convegno, che vede impegnati docenti e giovani ricercatori del Dottorato RAMUS – Ricerche e Studi sull’Antichità, il Medioevo e l’Umanesimo, Salerno e del dottorato Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica.

Si tratta di una proposta innovativa che risponde alla necessità di trovare percorsi comuni e di sempre maggiore scambio e confronto fra le strutture di ricerca e di alta formazione che lavorano nell’ambito delle discipline umanistiche, oggi più che mai decisive nella costruzione di un sapere in grado di interpretare e risolvere le contraddizioni del tempo presente. Nello specifico, il convegno mira a esplorare, nei vari campi di espressione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, i differenti aspetti della relazione ‘occhio/riflesso’ e restituirne i molteplici significati, tanto in una prospettiva più generale e teorica, quanto nelle peculiari declinazioni legate agli ‘sguardi’, all’immagine riflessa incluso il meccanismo dello specchio, che ciascuna disciplina dedica agli oggetti del proprio studio.

L’iniziativa, patrocinata dalla Fondazione Paestum, dalla Società Italiana della Storia della Critica d’Arte (SISCA) e dalla Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (SISPM), sarà occasione di confronto per la comunità accademica dell’ateneo salernitano e testimonianza della capacità di percorsi altamente specialistici di continuare a dialogare conservando le proprie peculiarità disciplinari senza per questo venire meno alla responsabilità dell’incontro con l’altro.

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