Notte dei Falò a Nusco: intreccio di storia, arte e folklore

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Ieri si è svolta a Nusco uno degli eventi più attesi dell’anno, ricco di storia e tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Nusco è un piccolo e antico borgo in provincia di Avellino che si trova a 900 metri dal mare, in montagna e con una vegetazione piena e fitta di boschi delle zone irpine. Denominato Il Balcone dell’Irpinia, noto per il suo panorama intriso di storia, fa rivivere ogni anno dal Seicento, questa Notte dei Falò, come uno dei momenti che inizialmente in quel tempo servivano a “purificare” e disinfestare l’aria dalla peste che aveva colpito il borgo nel 1645 uccidendo oltre 1200 persone. Nusco non solo aveva dato riparo ai duchi Guglielmo di Puglia e Manfredi nel suo leggendario Castello, ma era un punto di riferimento fermo per tutto il territorio irpino. Un’altra tradizione vuole che questa Notte si intrecci con la storia di Sant’Antonio Abate, una delle figura cardine del Cristianesimo e veneratissime in Campania che, con la sua vittoria contro il demonio, riuscì a salvare alcune anime dagli inferi, di cui si festeggia il giorno il 17 gennaio. La serata di ieri era accompagnata da musica popolare, street food irpini, con liquori al finocchietto, noci, caciocavallo impiccato, pasta e fagioli, arrosticini, struffoli e altro ancora. Degno di nota una mostra alla Biblioteca comunale di Nicola Guarino intitolata “I colori della vita”. L’artista di Teora dipinge nei suoi colori i temi, la miseria e i ricordi, toccati con mano, dalla popolazione irpine se, messa in ginocchio dal terremoto irpino del 1980. Tra i quadri esposti, il suo preferito “Io volevo un carretto così” custodisce i desideri di un bambino che, in condizioni economiche disagiate non poteva permettersi nient’altro che sognare nel disegno ciò che nella realtà non poteva avere. Una tradizione quella di Nusco che ogni anno oltre a portare tanta gente, fa vivere, custodisce e accresce una cultura popolare viva di memorie, storia, dialetti, profumi e sapori tipici della nostra cara e bell’Italia.

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