Siano: l’opposizione chiede lumi sui ritardi del servizio mensa scolastica

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Anna Carmela Russo
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La mensa scolastica di nuovo al centro delle polemiche politiche a Siano. Il gruppo di opposizione “Siano nel Cuore” guidato da Antonio Buonaiuto chiede chiarezza all’amministrazione comunale del sindaco Giorgio Marchese sulle cause che stanno impedendo l’avvio del servizio. “Nei giorni scorsi abbiamo sollecitato più volte di far partire la refezione scolastica, ma non siamo stati ascoltati – attacca Buonaiuto. La scuola è iniziata da ormai quasi un mese e ancora non si hanno notizie. Tutto questo nonostante i genitori abbiano chiesto garanzie a tempo debito”.

Per l’opposizione all’origine di questi problemi ci sarebbe un ritardo nell’appalto, poiché la gara dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Salerno con un costo di 5mila euro non è stata ancora espletata. “Abbiamo saputo che la seduta di gara è stata fatta solamente il 2 ottobre, ma ancora non è stata aggiudicata. Questo significa ancora tempi lunghi per la nuova aggiudicazione e niente mensa per i bambini della nostra scuola. Perché non si è provveduto a una proroga tecnica o a un affidamento provvisorio nelle more dell’aggiudicazione? Perché il sindaco di Siano più social di tutti i tempi non spreca un pensiero per queste famiglie?”, si è domandato retoricamente Carmine Leo, consigliere comunale di opposizione in quota “Siano nel Cuore”. “Sembra quasi che ci sia la volontà di creare disagi alle famiglie e agli studenti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Anna Carmela Russo, consigliera comunale di opposizione del gruppo “Siano nel Cuore”. “Lo dico da mamma: tutto questo è vergognoso. Si tratta di una situazione che si sarebbe potuta evitare se il servizio fosse stato organizzato nei tempi giusti e se l’Amministrazione avesse programmato come hanno fatto gli altri Enti. Forse Marchese però era impegnato a fare altro. Lui e la sua maggioranza non si nascondano dietro post stucchevoli e propagandistici. Governino bene la città, oppure è meglio che si dimettano e si torni a votare”.

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