20.9 C
Salerno
venerdì, 29 Marzo 2024
Home Attualità La Novità: la Normale stavolta ha fantasia

La Novità: la Normale stavolta ha fantasia

28
Advertisement

La Scuola Normale fa le valigie e si prepara ad approdare a Napoli. Nessun addio alla storica sede di Pisa e neppure un viaggio destinato a durare il tempo di una vacanza: l’eccellenza toscana, fondata 207 anni fa e da sempre ai vertici delle classifiche internazionali, punta ad aprire una propria succursale a Napoli. La data non c’è ancora, ma si pensa già a una prima sperimentazione nel novembre 2018.

L’annuncio è arrivato ieri dal direttore della Normale, Vincenzo Barone, che a Pisa durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico ha espresso il desiderio di dare il via a un progetto che veda coinvolta anche l’università Federico II: «Ci affascina l’idea di una Scuola Normale del Sud e ci sono tutte le potenzialità per realizzarla.

Da tempo ne parliamo con il rettore Gaetano Manfredi e il 9 novembre avrò un nuovo incontro con lui per discutere i dettagli concreti. La Normale ha una tradizione nel meridione d’Italia, di ricerca archeologica nelle aree di Locri, Segesta, Kaulonia e di valorizzazione del talento con i corsi di orientamento a Erice e Camigliatello Silano. Per questo penso che la Scuola debba seminare qualcosa di duraturo nel Sud».

Ma come funzionerebbe? «Pensiamo di esportare a Napoli la stessa formula che usiamo qui – spiega Barone – ci sarà un certo numero di borse di studio e un esame di ammissione. Chi lo supera seguirà i corsi di laurea della Federico II e quelli tenuti dai docenti della Normale e, alla fine del percorso, riceverà un doppio diploma».

Si parla di un ciclo di laurea magistrale e di un dottorato, ai quali potranno iscriversi studenti delle più diverse discipline. «Ci sarà senz’altro un percorso dedicato alla Blue economy, l’economia del mare – rivela il direttore – settore che coinvolge materie trasversali. Potranno accedervi studenti provenienti da economia, giurisprudenza, biologia, chimica, fisica, ingegneria. Lo stesso si può dire per gli altri due percorsi che ci siamo immaginati: quello sul rischio nella sua accezione più vasta (ambientale, edilizia e non solo), e quello sui beni culturali digitali. La sfida è preparare persone che abbiano un background minimo comune e che possano poi amalgamarsi esprimendo le proprie peculiarità».

Si tratta in ogni caso di settori che non andrebbero a sovrapporsi con quelli che già sono presenti alla Normale di Pisa e Firenze e alla Scuola Sant’Anna. Il rischio di entrare in competizione sembra quindi scongiurato: «Non voglio una dépendance della Normale a Napoli, ma dei cugini indipendenti – sottolinea Barone – penso che questo nuovo esperimento debba poggiarsi interamente sulle proprie gambe e camminare da solo. Noi vogliamo essere solo il miglior incubatore possibile». Tant’è che il direttore della Normale del Sud non sarà lo stesso della Normale di Pisa, ma sarà eletto una volta reclutati anche i docenti.

Advertisement
error: Content is protected !!