Coronavirus Calcio – ecco i precedenti degli scudetti non assegnati

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In queste ore si discuterà anche dell’eventualità che non si possa proseguire la stagione calcistica e quindi di come assegnare o non assegnare lo scudetto, anche se inevitabilmente, in ogni caso, bisognerà fornire all’Uefa i nomi delle squadre aventi diritto per l’anno prossimo a Champions ed Europa League.

In Italia ci sono diversi precedenti di scudetti non assegnati, revocati oppure assegnati a tavolino. Correva il campionato 1914/1915. La Prima Guerra Mondiale era ormai una triste realtà e l’Italia si stava affacciando al conflitto bellico. Allora i tornei di calcio erano due e lo scudetto veniva assegnato con uno spareggio, oggi diremmo finale, tra la vincitrice del Girone dell’Alta Italia, in quell’anno il Genoa, e quella del Girone del Centro-Sud, la Lazio. Ma proprio a ridosso del gran finale l’Italia entrò in guerra e tutte le manifestazioni sportive furono fermate. Come fare? La Figc di allora trovò una soluzione poco decubertiniana: lo scudetto andò al Genoa per quella che oggi sarebbe una sorta di discriminazione territoriale. Essendo le squadre del nord molto più forti di quelle del centro-sud, molto probabilmente il Genoa davvero quel campionato lo avrebbe vinto sul campo ed allora la Figc glielo diede lasciando la Lazio con in bianco. Qualche anno fa un gruppo di attenti e pazienti tifosi laziali attraverso un attento lavoro di ricostruzione storica sono riusciti a ricostruire i risultati di quella stagione evidenziando il fatto che se da un lato la Lazio si era effettivamente qualificata per le finali, il Genoa non aveva completato il suo percorso. L’istanza per un’assegnazione almeno ex aequo tra Genoa e Lazio è ancora al vaglio dell’attuale Figc.

Correva il campionato 1924/1925. Ancora il Genoa protagonista ma stavolta “vittima”. L’albo d’oro vide e vede iscritto il nome del Bologna. Che, secondo le malelingue, avrebbe beneficiato di un aiuto fascista. C’era ancora il campionato diviso tra nord e sud con finale/spareggio scudetto, anche qui, sbilanciata a favore delle società settentrionali. La finale del torneo del Nord era quindi di fatto una finale scudetto. Genoa e Bologna si sfidarono a oltranza. Non c’erano i supplementari e in caso di pareggio era prevista la ripetizione della partita. Così andò: 1-2 per il Grifone a Bologna, 1-2 per il Bologna a Marassi. Nel primo spareggio successe di tutto, a Milano, in un’Arena troppo piccola e piena di tifosi, narrano le cronache dell’epoca, accalcate fino ai bordi del rettangolo di gioco, il 2-2 fu macchiato da un gol del Bologna col pallone forse sospinto in rete da un tifoso rossoblu dietro la porta del Genoa. Ma la Figc, si dice controllata dal gerarca fascista Leandro Arpinati, emiliano e vicepresidente Figc, non battè ciglio. La seconda ripetizione, a Torino, finì 1-1 tra gravissimi scontri tra tifoserie alla stazione di Porta Nuova, fino al terzo e ultimo spareggio, ancora a Milano, stavolta al Vigentino, si racconta giocata alle sette del mattino e stavolta vinta 2-0 dal Bologna. Quello scudetto lo ha reclamato recentemente il presidente dei grifoni Enrico Preziosi, almeno per metà, sostenendo irregolarità, appunto, nelle antiche finali, però il Bologna ha replicato stizzito parlando di “aberrazione giuridica”. Il Genoa tiene molto a quello scudetto pencolante perché, nel caso, sarebbe il decimo, dunque quello della stella.

Correva il campionato 1926/1927. In quel caso non ci fu assegnazione. Fu revocato al Torino. I granata pagarono il cosiddetto “scandalo Allemandi“. Il giocatore, in forza alla Juventus, fu “corrotto” da un dirigente del Torino prima di un derby della Mole. Che il Toro vinse 2-1 andando poi a prendersi il tricolore. Titolo che durò il giro di qualche mese, revocato nel novembre 1927. Stavolta, narra la ricostruzione di “Ultimo Uomo” il Regime Fascista non se la sentì di “favorire” ancora una volta il Bologna come “lucky loser” su pressione del solito gerarca e uomo di federcalcio Leandro Arpinati. Così lo Scudetto 1927 rimase non assegnato.

Correva il campionato 1943/1944. In piena Seconda Guerra Mondiale venne organizzato un campionato di Divisione Nazionale 1944, meglio noto come Campionato Alta Italia 1944. Tra bombardamenti e rastrellamenti le squadre furono associate a enti o fabbriche. Dopo le qualificazioni regionali, si arrivò a disputare, per l’assegnazione del titolo, un triangolare, disputato a Milano, tra Venezia, Torino e Vigili del Fuoco La Spezia. Lo vinse La Spezia che dopo l’1-1 col Venezia vinse 2-1 col Torino (a sua volta vincitore 5-2 sui lagunari). Ma quel titolo, molto sui generis, non fu mai archiviato come scudetto ma come Coppa Federale ed infatti nell’albo d’oro della Figc non risulta giocato il campionato in quell’anno. Dopo un lungo contenzioso in cui lo Spezia ha cercato di ottenere quello scudetto nel proprio palmares,  il 22 gennaio 2002 la FIGC ha deciso di sancire definitivamente l’ufficialità del torneo: esso, però, non è stato riconosciuto come un’edizione del campionato italiano di calcio e il titolo assegnato è stato definito come onorifico, ossia diverso da un vero e proprio scudetto.

Correva il campionato 1948/1949. Più che doverosa ma comunque particolare fu l’assegnazione di quello scudetto. La strage di Superga che cancellò il Grande Torino a 4 giornate dalla fine del torneo non tolse ai granata un tricolore strameritato con un campionato di fatto congelato nel finale in cui le avversarie mandarono in campo la propria primavera contro quella del Toro.

Correva il campionato 2004/2005 e 2005/2006. E siamo ai giorni nostri. Allo scandalo Calciopoli che travolse la Juventus sul finire del campionato 2005/2006 vinto dai bianconeri allenati da Capello così come la stagione prima. Le intercettazioni di Moggi, le utenze telefoniche svizzere, un processo lampo in piena estate e una condanna pesante sulla Vecchia Signora che fu privata di quei due scudetti e retrocessa in serie B. Al netto di un una battaglia legale più volte ripresa dal presidente attuale Agnelli e sempre rigettata da tutti i tribunali. Lo scudetto del 2004/2005 non venne assegnato, quello del 2005/2006 fu assegnato all’Inter, terza in classifica, dopo che anche il Milan fu parzialmente coinvolto nello scandalo. Se ne parla ancora oggi…

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