Castel San Giorgio. Sospesi dal lavoro per 12 mesi i “furbetti del cartellino”

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La richiesta avanzata dal PM Roberto Lenza era l’arresto dei 12 dipendenti del Comune di Castel San Giorgio, ma il gip Alfonso Scermino ha deciso per i domiciliari, ordinando la sospensione dal lavoro per un anno. A non poter lavorare per 12 mesi, come misura cautelare, saranno vari livelli dell’apparato comunale. Tra i funzionari c’è la 46enne Antonella Mellini di Salerno, addetta ai lavori pubblici del comune sangiorgese: a suo carico 18 casi tra allontanamenti dal posto di lavoro, false attestazioni sugli orari di ingresso o uscita dal posto di lavoro.  Sospeso pure il 50enne sangiorgese Rocco Cataldo, dipendente del settore informatico: a suo carico 5 episodi da chiaire. Sono 13, invece, gli episodi a carico del 54enne ex vigile urbano sangiorgese Gerardo Santoro, ora in servizio al cimitero, pizzicato, oltre che al bar anche in un negozio di Cava de’ Tirreni. Sono 21 gli episodi da chiarire, tra i quali una puntatina a un bar di Mercato San Severino, per la 56enne centralinista Anna Villani di Siano. Indagato per 16 episodi, il geometra Domenico Sica, 45enne sangiorgese, addetto all’ufficio tecnico. Per sette casi di irregoalre presenza a lavoro è indagato il 57enne funzionario addetto alla protezione civile Mario Zappullo. Sono 12 le ipotesi d’indagine per Ferdinando Cimmino, addetto alla manutenzione del verde pubblico, sorpreso a gironzolare per le strade della città o a trattenersi in vari esercizi commerciali. Indagato per otto episodi il 57enne impiegato amministrativo sangiorgese Giovanni Cenci Cicalese e per tre il 45enne Raimondo Forte di Nocera Inferiore, addetto al protocollo. Nove le ipotesi a carico del 63enne sangiorgese Michele Iennaco, sei per il 43enne concttadino e impiegato Gerardo Menechini. Infine quattro i casi su cui si indaga per il 49enne Sergio Oliva di Fisciano, impiegato al servizio informatico. Cinque su questi dodici impiegati furono assunti o stabilizzati dalla giunta dell’allora sindaco Andrea Donato: Mellini, Cataldo, Sica, Menichini e Oliva. In molti casi si tratta di lieve contestazioni in altre di casi più seri come le false attestazioni. Gli avvocati sono già pronti a contestare l’esito delle prime indagini

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